Barnaba Ponchielli
Milanese classe 1973, nasce con la fotografia sempre sotto il naso, grazie al padre Amilcare Ponchielli, primo photo editor italiano, oltre che compulsivo e appassionato collezionista di libri di fotografia. Inizia a fotografare da autodidatta quasi per caso, d’istinto, verso fine anni novanta, trovandosi sotto al piede in un club una compatta Pentax Optio S6. Raccoglie con discrezione una gran quantità di immagini della nightlife milanese (è dj tra Sottomarino Giallo e Rocket sotto la sigla Sangue Disken, che è anche il nome dell’etichetta discografica indipendente che cura dai primi anni 2000 a oggi) e dell’ascesa dell’indie pop/rock italiano fino alla sua ‘esplosione mainstream’. Immagini che fanno capolino sui suoi profili tumblr, flickr e fotolog più che altro: alcune finiranno poi nel volume Le Luci della Centrale Elettrica di Vasco Brondi, ma la maggior parte continuano ad essere sparse, in modo disordinato, tra rete e hard disk polverosi. Tra il 2008 e il 2010 organizza un ciclo di mostre di giovani illustratori e fotografi denominate Coniglio Bianco, in un bar in viale Bligny, dove espone anche alcune sue foto. Forse ispirato dalla sua discendenza col compositore scapigliato Amilcare Ponchielli (quello della Danza delle Ore), è caporedattore musica del network di free press Zero per dieci anni (dal 2000 al 2010), oltre a collaborare con riviste come Jam, Rolling Stone, L’Officiel, Rockit e altre. Nel frattempo entra nella Compagnia della Fortezza di Volterra come attore (“Nihil”, “Il Vuoto”), consulente musicale e tecnico audio per circa 7 anni (tra cui “I Pescecani” premio Ubu come miglior spettacolo del 2004). Continua a fare foto senza uno scopo preciso, accumulandole in hard disk disordinatissimi. Nel 2017 a Base (Milano) cura la rassegna musicale Italica, a celebrare la grande tradizione del cantato italiano. Cura per 8 anni fino al 2020 la direzione artistica e organizzativa dei lunedì musicali di Gattò|Musica & Cucina. Con la pandemia ha fatto tabula rasa di tutto e sta incominciando a perlustrare i contenuti degli hard disk, sia bruciati che non (con le foto corrotte ricava una fanzine intitolata Frantumi che presenta alla Night Of The Fanzine #4 curata da Galleria Gigantic), in cerca di un senso in tutta questa confusione.
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